venerdì 17 giugno 2011

RECENSIONE DI: CONTRO I GIOVANI - COME L'ITALIA STA TRADENDO LE NUOVE GENERAZIONI - Di Tito Boeri e Vincenzo Galasso

"Contro i Giovani" è il titolo di un saggio scritto da Tito Boeri e Vincenzo Galasso (*) nel 2009 che intende descrivere la condizione socio-economica dei giovani italiani visti come le vittime del sistema-Italia. 

Boeri e Galasso usano un linguaggio giornalistico (come affermano loro stessi) al fine di rendere il testo più scorrevole e accessibile. Non ci sono approfondimenti teorici e non c'è un uso  eccessivo di dati numerici. Gli autori discutono la questione dei giovani da una prospettiva sociologica più che economica. Il concetto chiave che viene utilizzato è quello di "generazioni"(**). Il problema che viene messo in evidenza dagli autori è il legame tra le diverse generazioni (nonni-figli-nipoti) nel contesto politico e culturale italiano. Boeri e Galasso spiegano come la condizione negativa (e grave) attuale dei giovani tra i 15 ed i 29 anni sia il risultato dell'egoismo e della poca lungimiranza delle generazioni più anziane. La logica del breve periodo ha prevalso rispetto a quella di lungo periodo, producendo effetti negativi che si sono riversati quasi totalmente sulle generazioni più giovani e che avranno effetti ancora più devastanti su quelle che dovranno ancora venire. 

La situazione economica è negativa, la crisi del 2008 ha peggiorato la situazione generale e sono sempre i giovani a scontare maggiormente i costi. Introducendo la categoria di "genere"(***) inoltre, gli autori osservano come la situazione sia più insostenibile per le giovani donne, anche se rispetto al passato hanno avuto maggiori possibilità nell'accesso all'istruzione e al mercato del lavoro. 

Il libro sfrutta alcune storie di vita di persone di coorti di età differenti, dove vengono raccontati i fatti più importanti che hanno segnato l'esistenza di queste persone. Il confronto mette in luce, secondo gli autori, un completo stravolgimento delle prospettive di vita tra le generazioni passate e quelle più giovani: le guerre e la questione della libertà, per i "nonni"; il posto fisso e il matrimonio per le coorti di età centrali "i padri"; la "precarietà" e una "assenza di prospettive future" per le coorti di età più giovani. 

L'analisi complessiva cerca di tenere assieme fattori politici e culturali, con fattori sociali e storici. Lo stile giornalistico rende la lettura molto scorrevole e piacevole, a tratti divertente, a tratti drammatica. Tuttavia, il testo manca di approfondimenti essenziali e di cura su concetti che sono, sociologicamente molto rilevanti, come appunto le categorie di "genere" e di "generazione".

Per chi decide di leggere questo saggio consiglio di prendere appunti, perché getta numerosi spunti di riflessione, tutti accennati e non approfondite che sicuramente destano curiosità. Interessante, a mio avviso, la definizione del rapporto tra le generazioni che non si susseguono, ma coesistono come in una corsa a staffetta; il ruolo importante dei fattori storici e culturali che hanno determinato e che definiscono tutt'ora, il nostro modello di famiglia, con le relazioni che si instaurano al suo interno (gli autori parlano di familynet); e della questione del sentimento dell'egoismo, che gli autori descrivono come "l'egoismo verso i figli degli altri" e "l'iper protettività verso i propri figli" (*****).

Titolo: Contro i Giovani. Come l'Italia sta tradendo le nuove generazioni; 
Tito Boeri e Vincenzo Galasso, Oscar Mondadori, Milano, 2009. 
Pagine: 162
Costo: 9 euro

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* Tito Boeri è docente di Economia del lavoro in Bocconi ed è il fondatore de lavoce.info; Vincenzo Galasso è docente di Polical Economy in Bocconi ed è ricercatore presso il Center for Economic Policy Reasarch di Londra. 
**Gli autori utilizzano una metafora sportiva per dire che le generazioni vengono erroneamente concepite come momenti che si susseguono senza quindi incontrarsi, invece è come se le generazioni facessero il gioco della staffetta, si incontrano per darsi il cambio ed occorre che queste stiano al passo per non perdersi;
***Con Genere gli autori trattano solo della distinzione sessuale maschio/femmina, tralasciando completamente la letteratura relativa alle questioni di genere, che i sociologi sanno essere qualcosa di più che non la distinzione biologica tra m/f
****Il concetto di Familynet è interessante e approfondisce la questione del familismo amorale di Banfield. L'analisi, come si è detto è di stampo giornalistico, e dunque chi legge non deve stupirsi se ci sono diversi stereotipi non destrutturati e non posti in un'ottica critica. Direi forse che c'è un eccessivo grado di generalizzazione. 






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