Tra i numerosi testi
pubblicati da Laterza di Zygmunt Bauman, ho deciso di cominciare con il
recensire questo saggio di ispirazione “cartesiana”:
sembra che l’attività dell’intelletto, il pensare, il riflettere, non sia più
la vera caratteristica dell’essere, piuttosto è la capacità di consumare a
definire il perimetro dell’identità dell’individuo (post-moderno? Tardo moderno?
O dell’individuo in senso più astratto e generale?).
Bauman fa sua una
critica molto aspra al mondo contemporaneo, precedentemente definito “fluido”,
evidenziando, con concetti presi dall’ambito militare-politico, come le logiche
del mercato dei beni di consumo abbiano «assediato
e colonizzato» anche il mondo
delle relazioni sociali, lo spazio sociale in cui si costituiscono le relazioni
interumane e, dove sottolinea Bauman, si costruiscono anche gli steccati che
separano gli individui, su logiche di mercato.
L’argomentazione di
Bauman sul ruolo del consumismo e del consumo, attraversa in modo non sempre
immediato e coerente, tutti gli ambiti della vita degli individui: lavoro, vita
familiare, vita sessuale, vita virtuale e così via. Gli esempi che il sociologo
polacco offre a sostegno della sua teoria di deperimento sociale delle
relazioni interumane ( a causa e per, le logiche di mercato) sono numerosi e
possono trascendere il fattore spazio-tempo: dal Giappone al Regno Unito, dall’Ottocento
al Novecento agli anni attuali, e via dicendo.
La cornice metodologica
è debole, nel senso che la sociologia di Bauman è volta più ad evidenziare l’utilità
della sociologia per mezzo del discorso, piuttosto che su analisi statistiche e
argomentazioni empiriche vere e proprie. Per molti sociologi qua sta il limite
con la filosofia, tuttavia Bauman è un sociologo acuto e che offre spunti di
riflessione molto importanti, con concetti evocativi ed efficaci, attraverso
ideal-tipi (cfr.Weber) che sono sì affascinanti, ma anche appropriati (nel
testo in questione è molto interessante la parte dedicata proprio alla
discussione della costruzione degli ideal-tipi weberiani per comprendere la
realtà sociale).
Trapela spesso la
visione ideologica (me lo si passi) del sociologo polacco, tanto che spesso
emerge la sua visione etica del mondo, specie in riferimento agli effetti del
mercato nella sfera dell’intimità e delle relazioni sociali, è come se si
avvertisse nelle sue parole (scritte) la nostalgia per quel mondo passato, che
egli ha definito la società solida-moderna, quella della certezza, della prevedibilità
e della determinatezza, che egli riassume nella frase (eticamente orientata?) “finché
morte non ci separi”
Testi simili: Bauman (2010) L’etica in
un mondo di consumatori, (anche in
questo testo, in cui sono riportate parti del presente Consumo,dunque sono, è
aggiunto il tema dell’etica. La prima parte del libro è infatti dedicata ad una
rassegna di carattere filosofico al tema dell’etica, e poi segue un’analisi
socio-politica della società del consumo, attraverso il concetto di etica: c’è
etica in un modo di consumatori?)
Scheda libro:
Zygmunt
Bauman
Consumo,
dunque sono
Editori
Laterza,
pp: 197
costo: 8,5
euro
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