lunedì 12 settembre 2011

“Consumo, dunque sono” di Zygmunt Bauman

Recensione del libro di Bauman sul consumismo 







Tra i numerosi testi pubblicati da Laterza di Zygmunt Bauman, ho deciso di cominciare con il recensire questo saggio di ispirazione “cartesiana”: sembra che l’attività dell’intelletto, il pensare, il riflettere, non sia più la vera caratteristica dell’essere, piuttosto è la capacità di consumare a definire il perimetro dell’identità dell’individuo (post-moderno? Tardo moderno? O dell’individuo in senso più astratto e generale?).
Bauman fa sua una critica molto aspra al mondo contemporaneo, precedentemente definito “fluido”, evidenziando, con concetti presi dall’ambito militare-politico, come le logiche del mercato dei beni di consumo abbiano «assediato e colonizzato» anche il mondo delle relazioni sociali, lo spazio sociale in cui si costituiscono le relazioni interumane e, dove sottolinea Bauman, si costruiscono anche gli steccati che separano gli individui, su logiche di mercato.
L’argomentazione di Bauman sul ruolo del consumismo e del consumo, attraversa in modo non sempre immediato e coerente, tutti gli ambiti della vita degli individui: lavoro, vita familiare, vita sessuale, vita virtuale e così via. Gli esempi che il sociologo polacco offre a sostegno della sua teoria di deperimento sociale delle relazioni interumane ( a causa e per, le logiche di mercato) sono numerosi e possono trascendere il fattore spazio-tempo: dal Giappone al Regno Unito, dall’Ottocento al Novecento agli anni attuali, e via dicendo.    
La cornice metodologica è debole, nel senso che la sociologia di Bauman è volta più ad evidenziare l’utilità della sociologia per mezzo del discorso, piuttosto che su analisi statistiche e argomentazioni empiriche vere e proprie. Per molti sociologi qua sta il limite con la filosofia, tuttavia Bauman è un sociologo acuto e che offre spunti di riflessione molto importanti, con concetti evocativi ed efficaci, attraverso ideal-tipi (cfr.Weber) che sono sì affascinanti, ma anche appropriati (nel testo in questione è molto interessante la parte dedicata proprio alla discussione della costruzione degli ideal-tipi weberiani per comprendere la realtà sociale).
Trapela spesso la visione ideologica (me lo si passi) del sociologo polacco, tanto che spesso emerge la sua visione etica del mondo, specie in riferimento agli effetti del mercato nella sfera dell’intimità e delle relazioni sociali, è come se si avvertisse nelle sue parole (scritte) la nostalgia per quel mondo passato, che egli ha definito la società solida-moderna, quella della certezza, della prevedibilità e della determinatezza, che egli riassume nella frase (eticamente orientata?) “finché morte non ci separi


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Testi simili: Bauman (2010) L’etica in un mondo di consumatori, (anche in questo testo, in cui sono riportate parti del presente Consumo,dunque sono, è aggiunto il tema dell’etica. La prima parte del libro è infatti dedicata ad una rassegna di carattere filosofico al tema dell’etica, e poi segue un’analisi socio-politica della società del consumo, attraverso il concetto di etica: c’è etica in un modo di consumatori?)

Scheda libro:
Zygmunt Bauman
Consumo, dunque sono
Editori Laterza,
pp: 197
costo: 8,5 euro

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